Conte bis ai titoli di coda: Italia Viva pronta a staccare la spina

Crisi di Governo ai titoli di coda, ormai lo danno tutti per certo. Questa sera alle 21.30 si terrà il Consiglio dei ministri e, nel frattempo, su agenzie di stampa e quotidiani on line si certifica l’aumentare della tensione nella maggioranza. Matteo Renzi, il segretario di Italia Viva, non smette di ripetere da ieri che è pronto a staccare la spina del Governo Conte e che non è in cerca di ministeri perché «quello che noi stiamo facendo si chiama politica». L’invio, ieri, del testo del Recovery Plan non è servito a granché e nemmeno tutti i tentativi di dissuadere Renzi dall’arrivare fino in fondo alla crisi che lui vuole «al buio». Così il segretario Pd, Nicola Zingaretti, ha dichiarato: «I governi non si rilanciano mandandoli a casa o creando delle crisi che il 99% degli italiani non capisce. Credo che sia un grave errore politico che penalizzerà l’Italia». Palazzo Chigi ha fatto sapere che «se il leader di Iv Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv». La risposta della ministra Teresa Bellanova su La7: «Con quale autorevolezza e con quale forza si lancia questo aut aut? Conte ha già un’altra maggioranza? O si deve mettere a discutere e confrontarsi?». Si dice infatti che alcuni responsabili di FI, ma il partito smentisce, siano disponibili a votare un Conte ter. Ipotesi affatto gradita al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che non vuole un nuovo Governo sorto su voti raccogliticci. Secondo i cronisti politici è certo che stasera Italia Viva dopo il Cdm, dopo aver approvato o essersi astenuta sul Recovery Plan, farà saltare il Governo Conte bis ritirando la propria delegazione. Stasera o al massimo domani potremmo non avere più un esecutivo, mentre in Parlamento ha in mano il Recovery Plan che dovrebbe discutere anche con le parti sociali. Dopo il ritiro della delegazione di Italia Viva dal Governo, si potrebbero aprire diversi scenari: un reincarico a Conte; un congelamento delle sue dimissioni; un invito a riferire in Parlamento senza voto di fiducia; un appoggio esterno di Iv al governo fino al voto in Parlamento del Recovery. Il Pd sarebbe al lavoro per riuscire a pilotare una crisi lampo che porti a un Conte ter con nuovi ministri e nuovo programma. Ma è anche vero come ha detto Dario Stefano, che presiede la commissione Ue del Senato: «Se ci dicono di fare di corsa (sul Recovery Plan, ndr), qui scoppia la rivolta». È crisi al buio, dunque, così come vuole Matteo Renzi.