I dati Istat, rispetto a ottobre -13% per quelle di beni non alimentari

A novembre l’Istat ha registrato una nuova battuta d’arresto per le vendite al dettaglio. Secondo le rilevazioni l’indicatore è infatti sceso del 6,9% in valore e di oltre sette punti in termini di volumi. Mentre le vendite di beni alimentari hanno fornito un contributo positivo, per quanto lieve (+1% sia in valore che in volumi), quelle di di beni non alimentari hanno registrato una flessione piuttosto ampia: oltre 13 punti, sia in termini di valore che in termini di volume. Il calo è marcato anche se si estende il confronto al novembre del 2019: su base tendenziale le vendite sono diminuite dell’8,1% in valore e dell’8,4% in volume, riflettendo il -15,1% rilevato per i beni non alimentari e il +2,2% in valore e il +0,7% in volumi delle vendite di generi alimentari. Per quanto riguarda le diverse forme distributive, l’Istat segnala un nuovo calo sia per le vendite della grande distribuzione, -8,3%, che per quelle delle imprese operanti su piccole superfici, -12,5%. Crescono, invece, per i canali diversi dai negozi (+14,3%), con l’e-commerce che continua la sua corsa: +50,2%. Nella nota di commento ai dati, l’Istituto sottolinea come l’andamento delle vendite sia fortemente penalizzato «dal comparto dei beni non alimentari, settore fortemente colpito dall’applicazione delle nuove misure di chiusura legate all’emergenza sanitaria; la diminuzione in questo comparto ha investito sia la grande distribuzione (-25,7%) sia, in misura inferiore, le imprese operanti su piccole superifici (-16,9%)».