Covid-19: nuove restrizioni in arrivo, ma l’Italia è stremata. Il primo Dpcm del 2021 prevede week end arancioni e nuovi criteri per le zone rosse. Nel frattempo cattive notizie sul fronte fiscale e ancora non c’è il Ristori 5

Un altro, ennesimo giorno di incertezza per l’Italia stremata dalla pandemia, dalle devastanti conseguenze economiche, dall’infinita crisi di Governo e dalle nuove restrizioni in arrivo per fronteggiare la terza ondata del virus, mentre è in corso ancora la seconda. Senza dimenticare che il piano italiano di rilancio (Recovery plan) dovrà essere approvato velocemente nei prossimi giorni, dopo tutto il tempo malamente perso, prima che la crisi di Governo, apparentemente congelata, possa deflagrare e lasciare l’Italia con il cerino in mano. Tranne che nelle tre regioni (Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta) nelle quali le scuole superiori oggi sono aperte, da Nord a Sud d’Italia è stata una giornata di mobilitazioni di studenti e di singoli istituti contro la formazione a distanza e la chiusura delle scuole. Contemporaneamente, non cessano di squillare gli allarmi dall’economia reale, sfibrata da chiusure e riaperture a singhiozzo, mentre ancora non è stato dato il via libera al dl Ristori 5, nonostante stiano arrivando ulteriori restrizioni soprattutto nei week end per contenere la cosiddetta movida, ma scaricando in questo modo la responsabilità e i costi dell’ordine pubblico sugli esercenti ormai arrivati allo stremo delle forze. E mentre, come riferito dal quotidiano La Repubblica, stanno per essere spedite 50 milioni di cartelle esattoriali, ferme da mesi a causa del Covid. Sarebbe allo studio una modalità di notifica scaglionata, affinché l’invio di decine di milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento dalla Riscossione e dall’Agenzia delle entrate non crei sconquassi economici e sociali, ma è chiaro che, dopo mesi di pandemia, i guai per il Paese reale aumentano invece di diminuire. Se da oggi l’Italia è di nuovo tutta in zona gialla, dopo un week end arancione, per cinque Regioni è in arrivo la zona rossa. Proprio sui criteri per far scattare quest’ultima stanno discutendo in queste ore Governo e Regioni. Il nuovo primo provvedimento del 2021, che entrerà in vigore il 16 gennaio, dovrebbe prevedere di far entrare direttamente in zona rossa le regioni con un’incidenza di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, secondo le ipotesi di Iss e Cts, che però non piacciono alle Regioni. Sarà confermato il coprifuoco, lo stop a spostamenti tra regioni e si prevedono week end arancioni. L’asporto dai bar a partire dalle 18 sarà probabilmente vietato. Sul tavolo anche la possibilità di istituire una zona bianca, raggiungibile con un Rt al di sotto dello 0.5, in modo da riaprire tutto senza limitazioni, ma allo stato attuale sarebbe irrealizzabile, a fronte di un tasso di positività salito al 13,3% e a 18.627 nuovi casi di Covid-19 (con 139.758 tamponi effettuati) e 361 vittime in 24 ore, secondo il nuovo bollettino del ministero della Salute.