Nello stesso periodo del 2019 era pari al 2,2%. I dati Istat

A causa sia del minor numero di entrate che del consistente aumento delle uscite, «dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti dell’emergenza economica e sanitaria su famiglie e imprese», per il III trimestre del 2020 l’Istat ha certificato un balzo del rapporto tra deficit e PIL al 9,4%, contro il 2,2% dello stesso periodo di un anno fa. Guardando più da vicino i dato diffusi dall’Istituto nazionale di statistica si può notare come nel periodo considerato dall’indagine “Contro trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie”, le uscite correnti abbiano registrato un aumento tendenziale del 5,3%, legato principalmente alla crescita che ha interessato le uscite in conto capitale (+77,4%) e alle prestazioni sociali in denaro (+10,9%). Per quanto riguarda le entrate totali, nel terzo trimestre sono scese del 4,8% e la loro incidenza sul Pil è stata del 43,7%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2019. Per fare un confronto: nei primi tre mesi dell’anno l’incidenza è stata del 45,1%. Per quanto riguarda invece le famiglie, nel terzo trimestre il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è aumentato del 6,3% in termini nominali e del 6,6% in termini reali. La spesa per consumi finali è salita del 12,1%, con un conseguente calo della propensione al risparmio di 4,4 punti, al 14,6%.