Da una parte, nuova cassa integrazione; dall’altra, riparte la produzione

Puntuale con l’entrata in vigore della legge di bilancio, è arrivata la richiesta di Arcelor Mittal di ricorrere alla cassa integrazione con causale Covid-19 per ulteriori dodici settimane. Ad essere coinvolti saranno sicuramente gli oltre 8mila addetti dello stabilimento ex Ilva di Taranto. Per la precisione, si tratta di 5.616 operai e di 1.519 impiegati, molti dei quali si ritroveranno al 31 marzo prossimo ad avere collezionato un anno di cassa integrazione, una lunga scia che per circa 1.200 unità di personale era però iniziata molto prima. Per questi, infatti, la cassa integrazione era partita già a luglio del 2019. Accanto a questo nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali, vi è però la comunicazione che il gruppo franco-indiano ha fatto ai sindacati di categoria di voler far ripartire tre impianti fra la metà e la fine di gennaio, con l’obiettivo di aumentare la produzione di acciaio, dopo il lungo lockdown dovuto non solo alla pandemia.