Ratificata la vittoria di Biden, dure proteste a Washington. Manifestanti pro-Trump fanno irruzione al Congresso, decine di arresti e feriti, 4 vittime

Ieri, nella giornata durante la quale il Congresso Usa avrebbe dovuto confermare la vittoria di Biden nella corsa per la Casa Bianca, centinaia di migliaia di sostenitori del presidente uscente Trump si sono radunati nella capitale statunitense per manifestare contro i risultati delle ultime presidenziali, elezioni da loro giudicate irregolari. Washington è stata scossa da violenti scontri e molti attivisti, alcuni dei quali armati, hanno assaltato la sede del Congresso, costringendo i parlamentari a sospendere la seduta ed abbandonare l’aula ed arrivando ad occupare lo scranno della speaker Nancy Pelosi. Il bilancio finale della giornata, dopo l’intervento della Polizia e poi della Guardia Nazionale a sedare la rivolta, è stato di 52 arresti, 13 feriti e 4 vittime fra i manifestanti. Fra queste ultime, la 35enne Ashli Babbitt, veterana dell’esercito e sostenitrice di Trump, uccisa dalla polizia, mentre le altre tre persone sarebbero decedute per malori causati dalla concitazione degli eventi. Solo in tarda notte è stato possibile riprendere coi lavori parlamentari e procedere alla ratifica da parte del Congresso dell’elezione di Biden. Una giornata che ha profondamente scosso la politica americana e mondiale. Il neo eletto capo dello Stato Usa l’ha definito un «attacco senza precedenti alla democrazia», mentre il presidente uscente Trump è stato accusato – dai democratici, ma anche da qualche repubblicano – di aver sobillato i disordini incitando i propri sostenitori a recarsi a Capitol Hill, anche se prima aveva invitato i manifestanti a proteste pacifiche e poi, dopo il precipitare della situazione, a interrompere le proteste, dando però loro ragione in merito alle motivazioni: «Il voto è rubato ma ora andate a casa», venendo oscurato per questo dai social, fatto anch’esso inaudito. Ora rischia di essere rimosso dalla carica prima della data del 20 gennaio. Il passaggio di consegne alla Casa Bianca – per quanto ordinato, come ha assicurato lo stesso Trump – non sarà sufficiente per mettere a tacere una tensione politica tanto inedita quanto crescente all’interno della società americana.