Intanto Renzi ribadisce: «Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone»

«Il teatrino romano mi interessa meno che zero, quello che è preoccupante è che le decisioni che stanno prendendo non le stanno prendendo su basi mediche o scientifiche, ma le stanno prendendo su basi partitiche. Se non sono in grado di governare, si facciano da parte, noi siamo pronti, abbiamo già una squadra pronta». Così, oggi, il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della sua visita all’ospedale in Fiera a Milano. La crisi di governo resta uno degli scenari possibili, soprattutto dopo le ultime affermazioni di Matteo Renzi, leader di Italia viva, che nella sua e-news scrive: «Le veline del Palazzo riempiono i giornali di totoministri. Chiacchiere buone solo per far passare il messaggio che si risolve tutto con un rimpastone. Noi invece abbiamo messo nero su bianco i contenuti: spese sanitarie, alta velocità, vaccini, scuola, cultura, posti di lavoro. Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone». Ma se «il teatrino romano» non interessa Salvini, di certo le preoccupazioni sono rivolte altrove. Ad esempio sulla scuola, tema su cui non c’è stato un continuo ping pong ancora negli ultimi giorni. «I governatori sono sconvolti dall’incapacità e dai ritardi del governo. Ministro Azzolina giurava che si ripartiva giovedì e invece non si riparte. Molti si erano preparati per la ripartenza. Mi preoccupa avere al governo incapaci e litigiosi», ha dunque ribadito Salvini.