Dal governo 4,6 miliardi di sterline per aiuti a imprese

Il Regno Unito avrà davanti a sé «settimane difficili». L’annuncio, infatti, era nell’aria, nonostante la campagna di vaccinazione avviata da alcune settimane. E ieri, in serata, è arrivata puntuale la conferma del premier britannico Boris Johnson, che in un discorso televisivo al paese ha reso nota la volontà di adottare un terzo lockdown nazionale esteso a tutta l’Inghilterra, con la chiusura delle scuole già da oggi, allo scopo di limitare la nuova impennata esponenziale di casi di contagi da coronavirus che si è registrata nel Regno Unito negli ultimi giorni, aggravata, secondo le autorità, dalle nuove varianti. Che Johnson, proprio in riferimento alla cosiddetta variante inglese, ha definito «allarmante», in quanto ritenuta più contagiosa dal 50% al 70% rispetto al precedente ceppo, mentre l’aumento dei ricoveri in ospedale sarebbe del 40% maggiore nel confronto con la prima ondata di aprile. Il ministro britannico per l’ufficio di gabinetto, Michael Gove, ha dunque spiegato oggi a Sky che il Regno Unito avrà di fronte a sé «settimane molto, molto difficili» sul fronte dell’emergenza sanitaria, ma ha anche ribadito di confidare sull’efficacia dei vaccini. «Più il programma delle vaccinazioni sarà efficace, più sarà facile abolire le restrizioni. Saremo in grado di rivedere i progressi che abbiamo fatto il 15 febbraio, ci auguriamo di poter revocare progressivamente le restrizioni dopo quella data», ha spiegato. Intanto nuovi aiuti pubblici per 4,6 miliardi di sterline sono stati annunciati dal governo britannico a sostegno di quei settori – ad esempio commercio, ristorazione, ospitalità e tempo libero – destinati a essere colpiti dal terzo lockdown.