Brexit: firmato oggi l’accordo commerciale, inizia una nuova epoca. Von der Leyen in un tweet: «È stato un lungo percorso ma ora è tempo di lasciarsi la Brexit alle spalle. Il nostro futuro si decide in Europa»

Brexit, regalo di fine anno. Ma per chi? I presidenti del Consiglio europeo e della Commissione Ue, Charles Michel e Ursula von der Leyen, hanno firmato stamattina l’accordo commerciale post Brexit, più di 2000 pagine, con il Regno Unito. Davanti alle telecamere del Consiglio Michel ha detto: «È un accordo equilibrato e giusto, che protegge pienamente gli interessi fondamentali della Ue e crea stabilità e prevedibilità per cittadini e imprese». Trionfanti le parole del primo ministro britannico Boris Johnson di fronte al Parlamento riunito oggi per discutere l’accordo: «Diventeremo un vicino amichevole, il migliore amico e alleato che la Ue potrebbe avere, lavoreremo mano nella mano quando i nostro valori e interessi coincidono e rispettando il desiderio sovrano del popolo britannico di vivere sotto le proprie leggi». Più malinconiche quelle di von der Leyen in un tweet: «È stato un lungo percorso ma ora è tempo di lasciarsi la Brexit alle spalle. Il nostro futuro si decide in Europa», ha proseguito. Sempre oggi – in queste ore è in corso il dibattito – si attende il voto della Camera dei Comuni sull’accordo. Il leader del partito, Kier Starmer, ha dichiarato che i laburisti voteranno in favore dell’accordo negoziato dal governo di Boris Johnson con l’Unione europea perché «un accordo è meglio di un No Deal». Il Parlamento Europeo lo farà nella sessione plenaria di marzo e perciò sarà necessaria una proroga del periodo di applicazione provvisoria. La questione deve essere affrontata congiuntamente da Regno Unito ed Ue nel Partnership Council, l’organismo bilaterale, che sarà copresieduto da un membro della Commissione e da un ministro britannico. La proroga è necessaria per consentire di completare le procedure interne dell’Ue, come la revisione giuridico-linguistica dei testi, le pagine del trattato andranno tradotte nelle 24 lingue ufficiali dell’Ue. Veniamo ai contenuti. 1100 funzionari in più alle dogane e all’immigrazione in Gran Bretagna. I controlli doganali saranno applicati dal 1° luglio 2021, mentre nei Paesi europei dal 1° gennaio. Gli studenti europei per l’Erasmus avranno bisogno del visto, le rette universitarie aumenteranno. Per lavorare occorre un visto che si ottiene con un impiego, già concordato, da 28 mila euro l’anno. I turisti europei, per entrare in Gran Bretagna, avranno bisogno del passaporto e non potranno rimanervi per più di 3 mesi. Il nuovo regime doganale comporterà un aumento dei costi. Molte aziende della City di Londra hanno già spostato attività e personale in Europa. Ma i veri sviluppi li conosceremo soltanto con il tempo.