Ma da Renzi arriva un nuovo ultimatum. Intanto Giorgia Meloni propone una mozione di sfiducia al premier

«Accelerare» sulla verifica di maggioranza, così da affrontare «nei primi giorni di gennaio» la questione del Recovery plan, da consegnare poi alle «forze sociali e al Parlamento» per definirlo in via definitiva «a febbraio». Prova a dettare i tempi il premier, Giuseppe Conte, durante la consueta conferenza stampa di fine anno, su quello che è stato il tema che più di tutti, negli ultimi giorni, ha fatto scricchiolare la maggioranza. «Dobbiamo avere una prospettiva di legislatura nel quadro dell’occasione storica dei 209 miliardi del Recovery plan. Ma non possiamo permetterci di galleggiare», ha quindi aggiunto. Parole che si vanno a scontrare, ancora una volta, con le dichiarazioni del leader di Italia viva, Matteo Renzi. «A chi ci viene a dire “siete irresponsabili perché mettete in discussione la stabilità” – ha osservato Renzi nella dichiarazione di voto sulla manovra in Senato, che intanto ha confermato la fiducia al governo con 156 sì, 124 contrari e nessun astenuto (e subito dopo ha approvato, al voto di fiducia posto sull’articolo 1 del ddl di Bilancio 2021 da 40 miliardi, il provvedimento nel suo complesso con 153 voti favorevoli, 118 no e un astenuto) –, rispondo che io ho lavorato perché si proseguisse l’esperienza di legislatura perché pensiamo sia un valore la stabilità, ma c’è una differenza epocale tra la stabilità e l’immobilismo. Come in una bicicletta l’equilibrio si tiene se ci si muove o l’immobilismo fa terminare la vita della legislatura. Ecco perché abbiamo chiesto chiarezza». Dal canto suo, Conte ha risposto indirettamente che «il premier non sfida nessuno, ha la responsabilità di una sintesi politica e di un programma di governo. Per rafforzare la fiducia e la credibilità del governo e della classe politica bisogna agire con trasparenza e confrontarsi in modo franco. Il passaggio parlamentare è fondamentale. Finché ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari, franchi, dove tutti i cittadini potranno partecipare e i protagonisti si assumeranno le rispettive responsabilità». Tutto questo mentre dal centrodestra arriva la proposta di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Propongo a chi realmente voglia, come noi, mandare a casa definitivamente il governo Conte, e comunque a tutto il centrodestra, di presentare una mozione di sfiducia al presidente del Consiglio e all’intero governo. Così vedremo, ancora una volta, chi vuole mantenere in vita l’attuale esecutivo, o al massimo puntare a un rimpastino, con tutti i gravissimi danni che sta arrecando agli italiani e chi invece vuole mandarlo veramente a casa».