Neanche lontanamente vicino a quello del 2019

«In dieci dei quattordici giorni che vanno da Natale all’Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune. Una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti nonostante il divieto di spostarsi da una regione all’altra, gli impianti di risalita fermi, le terme chiuse, l’obbligo di cenone in camera e mille altre regole astruse». È il commento del presidente di Federalberghi, Barbabò Bocca, alle misure contenute nel decreto Natale varato dal governo qualche giorno fa. In un anno normale, ricorda Bocca, tra Natale e l’Epifania si sarebbero messi in viaggio più di 18 milioni di italiani, per un giro d’affari di circa 13 miliardi di euro, mentre ore – secondo le stime – si rischia di non avere nemmeno il 10% delle presenze del 2019. Intanto, secondo la Coldiretti, per tentare di salvaguardare le proprie vacanze dalle ultime limitazioni, un italiano su tre (il 31% del totale) ha deciso di anticipare la partenza per raggiungere i parenti o le seconde case. Sempre stando alle stime dell’associazione dei coltivatori, le perdite stimate per le spese dei turisti italiani tra Natale e Capodanno si aggirano intorno ai 4,1 miliardi di euro. A pagare lo scotto più elevato è la montagna.