Il leader di Iv non molla (per il momento) lo scontro con Conte, mentre il M5s va contro il governo sulla Tav

Dunque, la crisi di governo è scongiurata. Almeno per il momento. È il caso di ribadirlo perché quella che si è consumata tra il premier Giuseppe Conte e Italia Viva è piuttosto una tregua, non una vera e propria pace. E a ricordarlo è lo stesso Matteo Renzi che oggi a L’Aria che tira, su La7, ribadisce che sulla discussione sul Recovery plan «tutto è ancora sul tavolo», anche il ritiro delle ministre di Italia Viva dal governo. Ma poi aggiunge: «Io penso che non andremo al voto, la mia opinione è che ci sia una maggioranza in Parlamento e io credo che il buon senso preveda che si smetta di litigare e si spendano i soldi». Ma a quanto pare non ci sono solo Italia Viva e il Recovery plan a creare tensioni nel governo e nella maggioranza. L’ultima tegola riguarda la Tav, con il M5s che ha abbandonato i lavori in commissione Trasporti alla Camera dove all’ordine del giorno c’era il voto su una risoluzione della maggioranza, a firma Gariglio (Pd), per l’approvazione del contratto per il completamento dell’opera. La risoluzione della maggioranza è poi passata grazie ai voti dell’opposizione. «Solo grazie ai voti determinanti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia in commissione Trasporti alla Camera è stato approvato il contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture, Ferrovie e Telt per il finanziamento della Tav. Senza i voti dal centrodestra, con i 5 stelle che hanno abbandonato l’aula e lasciato la maggioranza al suo destino, il contratto sarebbe stato bocciato bloccando l’opera ed esponendo l’Italia a una figuraccia internazionale», hanno dichiarato in una nota congiunta i deputati della Commissione Trasporti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.