Sindacati contrari e governo spiazzato. La multinazionale conferma il piano Italia

Vertice a due facce sul futuro di Whirlpool nel nostro Paese. Da una parte, vi è infatti il caso Napoli, con la multinazionale che conferma la tempistica per la chiusura: ultimo stipendio a dicembre, poi tre mesi di ammortizzatori sociali fino al 31 marzo e, infine, avvio della procedura di licenziamento collettivo a partire dal 1° aprile, al termine del blocco. Una soluzione che non piace assolutamente al governo e, soprattutto, alle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, fortemente preoccupati per gli oltre mille posti, fra diretti, 350, e indotto, circa 800. L’esecutivo ha provato a rassicurare i sindacati, affermando di aver ricevuto diverse manifestazioni di interesse per lo stabilimento. Dall’altra parte, però, Whirlpool conferma il piano industriale per l’Italia, con investimenti in tre anni quantificati in 250 milioni di euro ed una sensibile crescita della produzione industriale fin dai primi mesi del 2021.