Covid-19: sulla variante inglese il panico non serve. Cittadini e sistema economico già fortemente provati dalla pandemia rischiano di andare in tilt, molto più di quanto già non lo siano

Non abbiamo fatto ancora in tempo ad arrivare ad un (triste) Natale, che abbiamo trovato già pronta in tavola un’indigesta pietanza: la variante inglese. Ovvero la mutazione riscontrata sul genoma del virus Covid-19 in Gran Bretagna. Identificata a settembre nel sud est inglese, un mese fa rappresentava un quarto delle infezioni a Londra, mentre qualche giorno fa il è arrivata al 62%. Così è scattato da circa due giorni l’allarme per una mutazione, segnalata già 10 giorni fa, una delle infinite, meno aggressive ma «più contagiose». Il sistema della comunicazione e dell’informazione hanno mandato tutto e tutti in tilt: l’Italia, successivamente anche Francia e Germania, ha bloccato i voli con la Gran Bretagna, fatto che, oltre a lasciare molti nostri connazionali intrappolati all’estero, ha diffuso il panico nel Paese, dove da un primo e isolato contagio, riscontrato su una donna all’Ospedale militare del Celio, siamo passati a circa 15 casi sospetti. Si verrà poi a scoprire che la variante inglese era già in circolo in Europa da novembre e si diffonde il dubbio che i vaccini anti-Covid19, ancora prima di essere inoculati, possano rivelarsi inefficaci. Per non parlare dei dati che raccontano come il Covid abbia frenato la ripresa dell’economia dell’eurozona, Pil a -7,2% nel 2020, con una stima per il quarto trimestre dell’Ifo-Istat-Kof pari al -2,7%. La paura per la terza ondata e per una ripresa che non si vede neanche dietro l’angolo vengono quasi annullate dalla “variante natalizia”. Alcuni però stanno cercando di ridimensionare l’allarme. Come l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, che all’Adnkronos Salute ha detto: «Il vaccino anti-Covid funzionerà anche contro la variante inglese. La mutazione, anche se presente, riguarda una piccola parte del genoma, una piccola parte della proteina Spike, mentre il vaccino è indirizzato verso una grande proteina Spike: per cui, anche se cambia una minima parte, non cambia la struttura portante. Il vaccino funziona e funzionerà. E anche se ci saranno mutazioni in futuro, si possono modificare i vaccini». La Commissione Ue, che sullo stop ai voli verso la Gran Bretagna aveva già raccomandato agli Stati membri «un approccio coordinato alle misure di viaggio e trasporto», ora chiede di rimuovere il blocco alla circolazione delle merci. Il direttore per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, ha annunciato oggi che si terrà una riunione sulla gestione della variante inglese del covid-19 con gli Stati membri «per discutere delle strategie per i test, il contenimento del contagio e la comunicazione dei rischi». Calma e sangue freddo.