De Micheli e Lazzerini non convincono: troppi esuberi e pochi aeromobili

Un piano inaccettabile perché non offre prospettive concrete ad Alitalia-Ita. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito alla ministra dei trasporti e delle infrastrutture, la democratica Paola De Micheli, e all’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, tutta la loro contrarietà al piano industriale per la nuova Compagnia di bandiera. Del resto, i numeri anticipati dalla stampa e confermati dai vertici aziendali e dal governo non ammettono particolari voli pindarici. Appena 52 gli aeromobili in campo, su 61 rotte totali, cosa che porta, di fatto, al dimezzamento del numero dei dipendenti, destinato a scendere dagli attuali 10.200 ad una cifra compresa fra 5.200 e 5.500. Un piano industriale che non solo taglia rotte e personale, ma che presenta una prospettiva temporale molto ampia, tanto che la possibile ripresa si individua, salvo complicazioni, addirittura nel 2025, quando la Compagnia potrebbe riprendere a crescere. In un mercato molto competitivo come quello del trasporto aereo, i sindacati chiedono al governo di dare maggiori certezze, perché, altrimenti, si rischia di vanificare lo sforzo finanziario messo in campo che dovrebbe arrivare a tre miliardi di euro, una cifra sicuramente importante, ma pari ad un terzo di quella destinata alla tedesca Lufthansa. Nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri e l’invio del dossier al Parlamento e alla Commissione Ue.