Confronto con la ministra Catalfo: richiesti interventi urgenti e strutturali

Un tavolo tecnico che arriva con tre anni di ritardo, ma che getta nuova luce sul lavoro che cambia. Nella giornata odierna, la ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, ha infatti convocato Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le associazioni di categoria delle professioni per parlare e, soprattutto, per provare ad agire sul versante del lavoro autonomo. La posizione è praticamente univoca: pur con qualche piccola differenza, il punto di partenza è rappresentato dal disegno di legge del Cnel da poco presentato in Parlamento. La questione evidenziata da tutti è la necessità di avere un doppio binario: da una parte un sostegno immediato per fronteggiare l’enorme impatto del Covid-19; dall’altra, la definizione di strumenti al sostegno del reddito, ma anche per favorire la riqualificazione professionale, la tutela della maternità, da malattia e dagli infortuni, l’equo compenso anche della pubblica amministrazione, l’equilibrio fiscale. Insomma, una partita molto complessa che riguarda una percentuale sempre più importante della popolazione italiana che lavora, nonostante il Covid-19 abbia segnato in quei mesi un calo delle nuove richieste di partita Iva che sono calate di 66mila unità in sei mesi. Sono stati circa 600mila i professionisti, di cui circa 150mila avvocati, che hanno richiesto uno dei bonus previsti dalle varie disposizioni urgenti per fronteggiare gli effetti dell’epidemia sui redditi delle persone.