«Risolti problemi su governance, non su pesca»

«Non posso dire se vi sarà un accordo, ma c’è una strada stretta verso un accordo, adesso è nostra responsabilità continuare, siamo molto vicini, ma nel contempo molto lontani gli uni dagli altri». A delineare il quadro che si prospetta, in previsione di un possibile “no deal” tra Londra e Bruxelles, è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Parlamento europeo. Le distanze, ha quindi ricordato, comprendono soprattutto il level playing field e la pesca. «Il nostro obiettivo è garantire un’equa concorrenza sui nostri mercati, ma sono lieta di dire che i problemi che riguardano la governance sono stati largamente risolti», ha però sottolineato. E se è vero che «i prossimi giorni saranno decisivi», già nelle ultime ore è apparso evidente come le parti intendano scongiurare una Brexit senza accordo – a ricordarlo era stata, tra gli altri, anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel –, tuttavia non a qualsiasi costo. Al tempo stesso, infatti, Regno Unito e Unione europea si stanno preparando allo scenario peggiore. Il premier britannico lo aveva ribadito soltanto pochi giorni fa: «Noi ci prepariamo con fiducia a essere pronti al primo gennaio». Tradotto: volendo la soluzione c’è già (una relazione regolata dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio), anche se non è quello il traguardo che si vuole raggiungere. «Sulla pesca – ha ammesso oggi von der Leyen – la discussione è ancora molto difficile. Non mettiamo in discussione la sovranità dei britannici sulle loro acque, ma chiediamo prevedibilità e stabilità per i nostri pescatori. In tutta onestà, sembra a volte che non riusciremo a risolvere questa questione. Ma dobbiamo provare a trovare una soluzione».