di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale UGL

Uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Sustainable Cities and Society, riportato dal Corriere della Sera, realizzato dai due ricercatori del Politecnico di Milano Paolo Beria e Vardhman Lunkar, avrebbe svelato un’importante verità in merito al famoso esodo avvenuto tra il 7 e l’8 marzo scorsi da Nord a Sud Italia. Non solo non ci sarebbe mai stato ma «dalla Lombardia non si è osservato un significativo spostamento della popolazione dal Nord al Sud Italia», se non «nell’ordine di poche migliaia di persone». C’è dell’altro: l’ordine di restare a casa è stato osservato in maniera massiccia; tra le città e altre aree del Paese non ci sono stati spostamenti significativi, se si escludono Valle D’Aosta e Trentino; il calo della popolazione nelle grandi città, compresa Milano, andrebbe attribuito all’assenza dei pendolari, quotidiani o settimanali, rimasti nelle proprie zone di residenza.
Le ricordate ancora le immagini di quell’esodo, a quanto pare mai avvenuto? Un vero e proprio assalto ai treni, code e folla. Immagini che hanno creato una «perdurante percezione», che continua a suggestionare tutti. Ministri rigoristi e premier sono preoccupati che le restrizioni imposte per Natale e Capodanno, da una parte, non possano bastare – alla luce di altri assalti (saranno reali nella loro entità, a questo punto?) avvenuti lo scorso fine settimana nei negozi e nelle strade del centro nelle grandi città – e che potrebbero spingere gli italiani a rifugiarsi nelle seconde abitazioni o da parenti lontani centinaia, migliaia, di chilometri. Qualcosa che ancora non è avvenuto ma che, insieme ai (presunti?) week end di folla e al lockdown totale scelto dalla Germania, giustificherebbe un ulteriore inasprimento delle regole. Regole che è lo stesso Governo italiano a modificare, ad alleggerire e poi restringere. Ma la differenza rispetto ai tedeschi è sostanziale: questi ultimi hanno beneficiato di 194 miliardi di erogazioni pubbliche in più rispetto agli italiani, ricevendole in pochi giorni, mentre molti nostri connazionali stanno ancora aspettando.
Dunque visto che non ti posso convincere con le buone, perché non ne ho da distribuirne, ti convinco con le cattive? «Non possiamo abbassare la guardia», avverte oggi Conte indicando come il numero di morti in Italia nel 2020, oltre 700.000, sia lo stesso del 1944. Salvo poi scoprire dal presidente dell’Istat, Gian Carlo Blanciardo, ospite di Agorà che nel 2019 i morti sono stati 647 mila.
L’esito della ricerca dei due studiosi del Politecnico, insieme ad altre “amene” notizie, fa riflettere e non può non far pensare, più che a una banale fake news, alle tecniche di manipolazione di massa, individuate da Noam Chomsky, scienziato e attivista politico molto caro alla sinistra.

 

IL METODO DELLA RICERCA

Basata su dati della piattaforma Facebook data for good, un materiale sterminato e  anonimo divulgato dal social network, attraverso il quale è possibile fare analisi di approfondimento, quasi in tempo reale sui movimenti delle popolazioni in occasione di calamità naturali o epidemie. Gli utenti Facebook attivi e tracciabili corrispondono a circa il 6-9 per cento degli italiani.