Che sia d’affari o turistica, con il Covid-19 la grande metropoli va in crisi. Il RdC aumenta nelle grandi metropoli e al Sud: a Milano tra dicembre 2019 e agosto 2020 gli assegni sono aumentati del 40,3%. Napoli +36%, Palermo +33,2

Secondo la 31° indagine de Il Sole 24 Ore sul benessere nei territori è Bologna la provincia con la migliore qualità della vita nel 2020. Guadagna così 13 posizioni, mentre Milano, vincitrice nel 2018 e nel 2019, ne perde 11. Sei le aree tematiche di analisi che fotografano la complessità della vita nelle province italiane, 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19. Bologna è 1° in termini di Ricchezza e Consumi, 4° in Affari e Lavoro, 2° in Ambiente e Servizi, 3° in Cultura e Tempo Libero. Ma per Sicurezza e Gestione della giustizia si situa alla 106° posizione, a causa di denunce di furti, estorsioni, frodi, violenze sessuali. Su Milano ha pesato il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (51 mq per famiglia). L’indagine parte da un interrogativo: tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita? L’obiettivo dell’edizione 2020 – che analizza 90 indicatori, di cui circa 60 sono stati aggiornati al 2020 – è il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori. I bilanci post pandemia sono ancora prematuri. Dai dati emerge tutta la profondità della crisi per ora tenuta a bada da RdC, ammortizzatori, contributi e ristori statali. Se sul podio ancora resistono le solite Bolzano (2°) e Trento (3°), soprattutto il Nord esce penalizzato dagli effetti del virus, essendo la diffusione più elevata in rapporto alla popolazione residente. Tutte le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova. Ma la crisi penalizza anche le aree metropolitane più turistiche come Venezia (33°, in calo di 24 posizioni), Roma (32°, -14), Firenze (27°, -12), Napoli (92°, -11). Ne risentono anche le località di mare, come dimostra il peggioramento delle province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36°, -19), Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento. Il Sud resta inchiodato in basso alla classifica. Le sue aree metropolitane guadagnano posizioni solo nel capitolo Demografia e salute – il virus qui ha colpito di meno -, nelle altre categorie continuano a pesare i divari strutturali ereditati dal passato. Quest’anno infatti chiude la classifica Crotone, preceduta da Caltanissetta, ultima lo scorso anno.