Oltre 72 milioni di casi nel mondo

Le notizie e i dati che arrivano da varie parti del mondo non tranquillizzano, evidentemente, al netto delle campagne di vaccinazioni anti-Covid già avviate (come nel Regno Unito) o che stanno per partire (come negli Stati Uniti, dopo l’accelerazione degli ultimi giorni). La Germania conferma un lockdown più duro rispetto a quello “soft” cominciato settimane fa, dal 16 dicembre. «Sappiamo che il sistema sanitario è già molto affaticato. Serve un’azione urgente: l’obiettivo resta che si torni alla possibilità di ricostruire le catene di contatto», ha spiegato la cancelliera Angela Merkel. A Londra è prevista un’ulteriore stretta, mentre la Spagna ha annunciato che la vaccinazione anti-Covid partirà dal 4 o 5 gennaio, dopo il via libera da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, decisione che è attesa per il 29 dicembre. In Francia sono partiti oggi i primi screening di massa, con tamponi gratuiti per tutti, nelle città di Le Havre e Charleville-Mezieres. OMS e Commissione europea, intanto, riuniscono l’ACT, Accelerator Facilitation Council, l’organizzazione operativa per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a test, trattamenti e vaccini. Negli Stati Uniti, invece, i decessi a causa del coronavirus sono più di 297 mila, a fronte di 16 milioni di contagi da inizio pandemia. In generale, nel mondo, secondo il bollettino aggiornato della Johns Hopkins University, i casi di contagio da coronavirus superano i 72 milioni, mentre i decessi confermati da inizio pandemia sono oltre 1.612.367 milioni.