Raggiunto un compromesso al Consiglio Ue. Ora potrà partire il piano di rilancio post-pandemia: Recovery fund e Next Generation Eu, per un totale di 1.800 miliardi di Euro. Per l’Italia 209 miliardi di Euro

Una soluzione di compromesso sullo “Stato di Diritto”. Il meccanismo che prevedeva la sospensione dell’erogazione dei fondi europei per i Paesi che, ad avviso di Bruxelles, non avessero rispettato i “valori europei” non potrà essere avviato fino alla pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione sulla legittimità di questo strumento, onde evitare decisioni arbitrarie da parte della Commissione. Polonia e Ungheria già lasciano presagire una lunga battaglia legale sulla questione per vederla definitivamente archiviata dalla Curia europea. Nel frattempo, però, la proposta, avanzata sotto l’egida della Germania e della Cancelliera Merkel nel semestre di presidenza tedesca, è stata giudicata accettabile dai due “dissidenti”. Una «vittoria del buon senso» secondo il Premier ungherese Viktor Orban. Sono quindi caduti i veti sul bilancio Ue ed è stato approvato il piano di rilancio dell’Unione, Recovery fund e Next Generation Eu. Accordo raggiunto, quindi, fra tutti e 27 gli Stati membri, almeno per ora. Prende così il via il piano economico colossale, 1.800 miliardi di euro, finanziato per la prima volta attraverso l’emissione di debito comune, volto ad innescare la ripresa economica in un’Europa in profondissima crisi dopo la pandemia di Covid-19. All’Italia, primo beneficiario del piano, spetteranno 209 miliardi, nell’arco dei prossimi sette anni. Soddisfazione da parte del nostro Governo e di Giuseppe Conte: «Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre!». A livello nazionale l’opposizione e in particolare il leader della Lega Salvini ha chiesto un incontro a Conte, anche per discutere dell’utilizzo delle risorse europee, mentre all’interno della maggioranza già sono molte le polemiche su come dovranno essere spesi i fondi e su chi dovrà occuparsi della loro gestione, tra Esecutivo, cabina di regia o task force. Siamo solo all’inizio, nella speranza che le risorse siano utilizzate presto e soprattutto bene: l’Italia ne ha più che mai bisogno.