Renzi: «Il premier chieda scusa»

Se anche Conte ammette, da Bruxelles, che per andare avanti servirà il sostegno di tutta la maggioranza, vuol dire che qualcosa sta effettivamente scricchiolando all’interno della coalizione che sostiene il governo. Le avvisaglie non erano mancate nei giorni scorsi – prima e dopo l’approvazione della proposta di riforma del Mes in Parlamento –, ma ora la dialettica si fa più dura, soprattutto dopo le dichiarazioni di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, al quotidiano spagnolo El Pais. Non più un ultimatum, ma una chiara dichiarazione di intenti, perché la sua posizione non lascia spazio alle interpretazioni: prima invita Conte a «chiedere scusa» e a ritirare l’idea di un’ennesima task force, stavolta per la gestione del Recovery Fund. Poi arriva dritto al punto: «Altrimenti ci sono i numeri per eleggere un nuovo esecutivo. Prima di arrivare a questo, mi piacerebbe che il presidente del Consiglio recuperi la tranquillità e venga in Parlamento per cambiare tutto». In conferenza stampa a Bruxelles, dove ha definito storico l’accordo raggiunto al Consiglio europeo sul Recovery Fund, il premier ha anche ammesso che «ci sono istanze critiche, ci confronteremo, è doveroso confrontarci, con Italia Viva e con gli altri. Per andare avanti abbiamo bisogno di determinazione e fiducia reciproca, le sfide sono troppo complesse per affrontarle in modo diverso». Certo è che nella maggioranza c’è consapevolezza del momento di difficoltà, non a caso anche il leader del Pd, Nicola Zingaretti, si è spinto nelle ultime ore a chiedere «un passo in avanti di tutti». Ma i malumori sono evidenti, soprattutto nel M5s. Al netto, si intende, della difesa dell’esecutivo da parte del capodelegazione dei Cinquestelle e ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «È irresponsabile – il suo punto di vista – attaccare il governo di cui si fa parte, per di più da un quotidiano estero, minacciando addirittura una crisi mentre il Consiglio europeo è ancora in corso e l’Italia sta facendo valere le proprie ragioni. Questo vuol dire indebolire deliberatamente l’Italia a livello internazionale. Non solo non è accettabile, ma è irrispettoso nei confronti di tutti gli italiani». Intanto, dall’opposizione è arrivato un nuovo invito alla collaborazione su diversi temi, dalle riaperture alla gestione, appunto, del Recovery Fund. Una disponibilità che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha ribadito a Conte. «Ieri il senatore Salvini mi ha inviato un messaggio, mi ha chiesto disponibilità al confronto, io gli ho detto come già in altre occasione che il tavolo di confronto del governo con l’opposizione resta sempre aperto. Ci confronteremo con la Lega e con le altre forze di opposizione», la risposta del premier.