Intanto si registrano più posti di lavoro dipendenti e riduzione del lavoro autonomo

Un rimbalzino sul fronte dell’occupazione nel terzo trimestre dell’anno. Cresce anche la disoccupazione, però. Luglio, agosto e settembre segnano una timida ripresa sul versante dei posti di lavoro, cosa del resto anche abbastanza scontata, considerato il crollo verticale del trimestre precedente. Si tratta, però, come avvertono i sindacati, dalla Cgil alla Ugl, più di un effetto statistico che di reale ripartenza del mercato del lavoro. La crescita del tasso di occupazione, peraltro molto ridotta, essendo nell’ordine di un paio di decimali, è dettata soprattutto, se non quasi esclusivamente, dalle maggiori ore lavorate nel periodo estivo rispetto ai tre mesi precedenti, quando, come si ricorderà, si registrò un lungo periodo di lockdown, in alcuni casi praticamente totale, con un fortissimo ricorso agli ammortizzatori sociali. Anche l’aumento della disoccupazione sconta un effetto statistico, in quanto formalmente nella casella disoccupati non vengono conteggiati coloro che sono senza lavoro, ma soltanto chi cerca attivamente una nuova occupazione. Molto interessante il dato relativo al passaggio dalla casella lavoro autonomo e indipendente alla casella lavoro dipendente. Si tratta di una crescita di circa 50mila unità; ciò che sfugge alla statistica dell’Istat, però, è la stabilità di tale occupazione, cosa che potrà dirci soltanto l’Inps nelle prossime settimane con i suoi report.