Riprendersi meglio–Battersi per i diritti umani è lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno

Si celebra oggi la Giornata mondiale dei diritti umani, istituita con lo scopo di promuovere la messa in pratica dei trenta articoli che compongono la Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite proprio il 10 dicembre del 1948. Quello che celebriamo oggi, dunque, è il 69esimo anniversario. Eppure non tutti i Paesi del mondo rispettano i diritti umani. Che, anzi, sono messi ancora più a rischio dall’emergenza sanitaria: tra i tanti effetti che ha avuto, la crisi economica scatenata dalla pandemia ha incrementato le diseguaglianze tra le fasce di popolazione, incrementando la povertà. L’emergenza sanitaria, però, può essere anche un’occasione. Lo slogan scelto per l’edizione 2020 della Giornata mondiale per i diritti umani è “Recover Better–Stand up for Human Rights” – che, tradotto in italiano, significa: Riprendersi meglio–Battersi per i diritti umani –, che invita i governi di tutto il mondo ad impegnarsi affinché i diritti umani siano al centro degli sforzi di ripresa. «Le persone e i loro diritti devono essere al centro delle risposte e della ripresa. Occorrono quadri di riferimento universali come la copertura sanitaria per tutti per sconfiggere questa pandemia e tutelarci per il futuro», ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. In occasione di questa Giornata, l’Onu ha pubblicato un manifesto programmatico per affrontare le principali criticità emerse durante il 2020: mettere fine a discriminazioni di ogni tipo; affrontare le diseguaglianze: secondo l’Onu, è necessario promuovere e proteggere i diritti economici, sociali e culturali per un nuovo contratto sociale; incoraggiare la partecipazione e la solidarietà: tutti –gli  individui, i governi, la società civile, il settore privato –  hanno un ruolo nella costruzione di un mondo post-Covid migliore per le generazioni presenti e future; promuovere lo sviluppo sostenibile, con i diritti umani, l’Agenda 2030 e l’accordo di Parigi come punti di riferimento.