TCI: «Nel nostro Paese siamo di fronte a un periodo di grande incertezza nel quale, finora, non si è riusciti a mettere in fila interventi di prospettiva»

Vertice, oggi, in videoconferenza convocato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, tra Governo e Regioni, Province e Comuni su questioni di fondamentale importanza per l’Italia in vista del prossimo Dpcm: le feste natalizie, quindi il turismo, e le misure da adottare per contrastare il covid-19. È stata confermata dal Governo la linea del rigore: coprifuoco alle 22 anche nelle regioni gialle, no agli spostamenti tra regioni, chiusura degli impianti sciistici.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha ribadito che «non si può tornare indietro dalle misure previste», almeno «non prima della fine delle vacanze di Natale». Sulla stessa linea Boccia per il quale «le deroghe vanno limitate il più possibile», in quanto, affinché il sistema di protezione dal Covid-19 tenga, «è indispensabile non fare eccezioni». Il nuovo Dpcm dovrebbe durare almeno fino a domenica 10 gennaio con entrata in vigore 4 dicembre, cioè venerdì prossimo. Quanto alle ratio contro la riapertura delle piste, il ministro della Salute ha ribadito che il problema non sono gli impianti, ma le situazioni di socialità che verrebbero a crearsi. Al vertice in videoconferenza il Commissario, Domenico Arcuri, ha annunciato che il piano esecutivo vaccinale è pronto, ma diventerà operativo quando i vaccini avranno le autorizzazioni di immissione in commercio. La previsione è che le autorizzazioni possano arrivare per la fine di gennaio.
Il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, nel ribadire la richiesta di ristori per l’intera filiera, ha dichiarato: «Senza spostamenti interregionali è difficile immaginare una ripresa del turismo. La chiusura dei confini non è mai la strada giusta da percorrere, servono accordi a livello europeo». A detta dello stesso Kompatscher il governo avrebbe assicurato di essersi attivato in tale senso «soprattutto con la Germania e la Francia», mentre nel frattempo, secondo quanto riportato dai media, il governo austriaco starebbe valutando la chiusura delle strutture ricettive a Natale. Pesante, ma del tutto condivisibile, la valutazione del direttore generale del Touring club, Giulio Lattanzi, in audizione oggi al Senato: «Nel nostro Paese siamo di fronte a un periodo di grande incertezza nel quale, finora, non si è riusciti a mettere in fila interventi di prospettiva. L’impressione dei provvedimenti finora messi in campo è che si sia focalizzata l’attenzione sul supporto emergenziale alle imprese, certamente corretto, ma che la grande assente di questi ultimi mesi sia la visione del futuro del Paese». Chiede di cogliere con Next generation Ue «l’opportunità di ripensare l’Italia, anche quella del turismo, partendo non da singoli progetti ma da una visione di lungo periodo e soprattutto da una strategia che vada oltre le logiche settoriale le specifiche rivendicazioni».