Recovery Fund: un’altra task force per gestire i 209 miliardi in arrivo dall’Ue. Conte al Corsera: non c’è alcun gelo con il leader del Pd, Nicola Zingaretti, «sulla cabina di regia a tre». «Coinvolgeremo tutto il Parlamento»

Serve a blindare il Governo da un eventuale rimpasto o a prendere (perdere) tempo? C’era da aspettarselo, e magari è stato già messo in conto, che l’idea del presidente del Consiglio sulla gestione del Recovery Fund ovvero la struttura piramidale con in cima la cabina di regia “a tre” composta dallo stesso Conte con i ministri Gualtieri e Patuanelli e, a scendere, sei manager per gestire i sei capitoli in cui si divideranno i 209 miliardi in arrivo dall’Ue e, ancora a scendere, ognuno dei sei manager con a disposizione 50 tecnici (totale 300), suscitasse grandi polemiche. Idea che sarebbe già il risultato di una mediazione, meglio di un braccio di ferro sotterraneo nel Governo. Non basta, Conte al Corriere della Sera ha riferito che «stiamo anche pensando a un comitato di garanzia, che sovrintenda all’attuazione dei progetti e verifichi che le cose stiano andando bene». Il ministro Enzo Amendola, “invitato” alla task force come punto di collegamento con la UE, ha fatto sapere a nome del PD che si lavora «coesi» su questa traccia di governance. Mentre al Commissario Ue agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, sempre PD, lo schema piramidale «mi sembra esagerato». Perché? «La cosa che l’UE ha chiesto con maggior forza – ha spiegato Gentiloni a “Mezz’ora in più” su Rai 3– in questi mesi è: cerchiamo non soltanto di tirare fuori le priorità ma anche soluzioni organizzative che consentano di assorbire le risorse europee». Per Italia Viva la task force è un «commissariamento» dei ministri, oltre che uno spreco di risorse. Ma si dice che anche le truppe parlamentari della maggioranza vorrebbero più voce in capitolo. D’accordo o non d’accordo, una decisione sulla governance del Recovery andrà presa entro una decina di giorni, quando il governo dovrà tradurre le regole di gestione dei fondi in arrivo dall’Europa in una norma da inserire nella legge di bilancio, con un emendamento. Si dovrebbe nel frattempo svolgere domani una nuova riunione tra Conte e i capi delegazione dei partiti di maggioranza, nonché i ministri più coinvolti nel dossier, per fare il punto sul Recovery Fund. Resterà in piedi l’idea della piramide? Addirittura secondo l’esponente del Pd Matteo Ricci, vicepresidente dell’ANCI e Sindaco di Pesaro, dovrebbe comprendere anche i sindaci (e le poltrone si moltiplicano), mentre secondo il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini, appare a tutti gli effetti come «un esproprio del Governo e del Parlamento».