Il commissario, Domenico Arcuri, ha detto che sarà pronto per le prossime settimane. In Germania il ministero della Salute lo ha già dato a Lander e Comuni

Non lasciamoci incantare dalla diatriba sulla percentuale di efficacia dei tre vaccini (Pfizer-Biontec, Moderna e Oxford-Astrazeneca) che si stanno contendendo la battaglia di tutte le battaglie: sconfiggere il Covid-19. E nemmeno da quella sulla obbligatorietà o meno della vaccinazione. Una cosa sola è certa: la luce della speranza ormai è accesa, è solo questione di tempo: tra dicembre e gennaio uno di questi vaccini sarà pronto. Noi, in Italia, lo saremo? Il Commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha illustrato ieri in Commissione bilancio alla Camera alcuni punti del piano per la vaccinazione anti-Covid che dovrà essere pronto nelle prossime settimane e che prevede un punto di «conservazione e somministrazione» dei vaccini anti-Covid ogni 20-30mila cittadini. A parte il fatto che mancano i vaccini antinfluenzali, e non solo in Lombardia, e che il piano per potenziare gli ospedali per contrastare meglio il virus nella seconda ondata è in ritardo di sei mesi (decreto a maggio, bando della Presidenza del Consiglio 1° ottobre, decine di aziende aspettano ancora il via libera per iniziare i lavori in ospedale) come denunciato oggi in un dettagliato articolo del quotidiano La Stampa, è davvero difficile riuscire a credere che l’Italia sarà in grado, come sostenuto dallo stesso Arcuri, che entro settembre 2021 gran parte della popolazione sarà vaccinata. Ma il piano dovrà tenere conto di 4 variabili: distribuzione (a carico dell’azienda produttrice o dello Stato acquirente?), temperatura di conservazione, modalità di somministrazione, intervallo temporale tra la prima e la seconda dose. E poi le risorse: i vaccini vanno acquistati, le risorse saranno sufficienti alla luce di decine di milioni di persone da raggiungere? Organizzarsi per tempo, una chimera per l’Italia Paese dei ritardi, ma qualcuno lo ha fatto: in Germania, oltre ad aver già stabilito le regole per le festività natalizie, il ministero federale della Salute ha delineato come la vaccinazione deve essere somministrata in una raccomandazione di 24 pagine, molto dettagliate, per i Länder e i comuni, e nei quali si è già stabilito che nelle prossime settimane saranno istituiti centinaia di centri in tutta la Germania.

Come ha scritto lo stesso settimanale tedesco «chi riuscirà per primo a distribuire un vaccino sarà il primo a porre fine alle serrate, ad aprire scuole e ristoranti e a dare impulso all’economia».