Il dato si ferma ad agosto, per cui è destinato a peggiorare a fine anno

Gli ultimi dati Inps rappresentano una vera e propria doccia gelata per il governo che in questi mesi ha molto puntato sulla decontribuzione per favorire le assunzioni. Nei primi otto mesi dell’anno, le assunzioni sono diminuite del 35% e tutto lascia presagire che la tendenza proseguirà in maniera simile ancora per molto tempo. Se la contrazione di aprile (-83%) per molti versi è attesa, pure durante l’estate le assunzioni hanno conosciuto un crollo importante con percentuali vicine al 20% in meno in entrambi i casi. Il blocco dei licenziamenti ha prodotto una contrazione pure sul versante delle cessazioni, fenomeno sul quale ha inciso anche il massiccio ricorso allo smart working, che potrebbe aver convinto molti a non lasciare anticipatamente il posto di lavoro per andare in pensione con quota 100. Calano sensibilmente le trasformazioni a tempo indeterminato da tempo determinato, cosa che non sorprende, mentre è salutato positivamente l’incremento delle conferme dei rapporti di lavoro in apprendistato, con un più 11% su base annua. Resta comunque il dato del ridotto ricorso ad uno strumento che pure dovrebbe segnare la porta di ingresso principale nel mondo del lavoro per i giovani. In legge di bilancio, il governo ha puntato 50 milioni a sostegno del cosiddetto sistema duale, l’apprendistato che passa dalla scuola, invece di quello più utilizzato che passa per il lavoro, soprattutto nell’artigianato.