Proroga per Opzione donna e Ape sociale, ma nulla per il potere d’acquisto

Fino a quando il disegno di legge non approderà finalmente in Parlamento per l’avvio della discussione e, soprattutto, fino a quando lo stesso provvedimento non diventerà legge, tutto o quasi è ancora possibile anche sul versante delle pensioni. Da settembre, in qualche caso pure da prima, la ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha sempre provato a rassicurare i sindacati su di un punto, vale a dire il proseguimento della sperimentazione di Quota 100 per tutto il 2021, senza interruzioni anticipate. Ed effettivamente, almeno stando alle varie bozze circolate in queste ore, di Quota 100 non vi è traccia nel testo, dove invece troviamo qualche altro provvedimento promesso, ad iniziare dalla proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale. Per l’Ape sociale, però, manca la revisione dei requisiti richiesti, dopo che, per lungo tempo, si erano prospettate soluzioni differenti, anche per venire incontro ad una serie di esigenze che si sono manifestate nel corso dell’emergenza da Covid-19. Ciò che manca, almeno finora, è un serio intervento sul potere d’acquisto delle pensioni in essere che rimangono agganciate alle regole definitive con la precedente legge di bilancio, la quale, come si ricorderà, aveva portato benefici ridotti nell’ordine di circa 40 centesimi di euro ogni mille euro di assegno pensionistico. Interventi si segnalano, infine, sulle procedure per gli esposti all’amianto.