A Lampedusa l’emergenza c’è, ma in pochi la vedono. Candiani (Lega): «Sbarchi continui nel più totale e colpevole silenzio, come quello della scorsa notte a Lampedusa di trecento cingalesi»
Due tragedie sono state sfiorate questa domenica: nel pomeriggio un barchino con a bordo 31 migranti è stato soccorso a quattro miglia da Lampedusa, ma prima ribaltatosi nelle acque maltesi. Guardia Costiera e Guardia di Finanza li hanno portati in salvo nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove già erano arrivati 12 tunisini soccorsi in mattinata. Altri 66 migranti a bordo di un barcone sono stati intercettati in serata dagli uomini della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto. Tutti sono stati condotti nello stesso hotspot, dove secondo alcune fonti ci sono già circa 800 ospiti, mentre per altre 627. In ogni caso la capienza è di 192 posti. Per svuotare il centro proseguono le operazioni di imbarco sulla nave quarantena Suprema, dove complessivamente ci sono 847 persone, di cui 80 positivi. Vicende di una certa gravità di cui poco si sente parlare. Tant’è vero che il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, si è sentito costretto a lanciare una specie di SOS molto particolare postando su Facebook l’immagine della bara bianca del piccolo Yusuf, morto in mare a soli 6 mesi di vita durante il naufragio di un gommone a 30 miglia dalla costa libica. «Sono le tragedie – afferma – con le quali la comunità di Lampedusa continua a confrontarsi». Sempre a Lampedusa sabato sono arrivati 300 cingalesi, che hanno fatto un percorso strano per “approdare” da noi. In Libia arrivano in aereo, in Italia «vengono messi nei barconi e così spediti», ha rivelato il senatore della Lega, Stefano Candiani, segretario del partito in Sicilia. «Gli hotspot sono stracolmi, – ha proseguito – allucinanti le condizioni dei migranti e delle forze dell’ordine dedicate al controllo». A proposito di forze dell’ordine: il quotidiano “Il Giornale” ha rivelato che giovedì mattina alcuni poliziotti italiani sono decollati da Fiumicino per portare nel Nord Italia 81 stranieri dalle navi in quarantena al largo della Sicilia nei centri di permanenza per rimpatri. Quaranta stranieri li hanno dovuti scortare a Milano senza poter mantenere le distanze di sicurezza. Da Milano gli stessi agenti sono tornati a Catania per un altro volo verso Torino con gli altri 40 migranti. Il sindaco Martello lontano dalle idee della Lega, che vorrebbe la chiusura dei porti, chiede di tornare al Global Compact for Migration. Monsignor Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, sostiene che si impone sempre più urgente la ricerca di un tavolo europeo di concertazione. Tra di loro, un comune denominatore c’è: nessuno li sta ascoltando.