Dopo le dimissioni di Zuccatelli, c’è bisogno di un sostituto. Iv e M5s premono sull’esecutivo: assegnare la nomina a Gino Strada

Quanto sta accadendo in Calabria rivela l’improvvisazione che ha caratterizzato una parte della gestione governativa dell’emergenza sanitaria. Prima, le ultime novità: Giuseppe Zuccatelli si è dimesso da commissario della Sanità in Calabria, dopo aver ricevuto una chiamata del ministro della Sanità, Roberto Speranza. In realtà, poche ore prima, Zuccatelli aveva rivelato di «non aver ricevuto il decreto di nomina», un passaggio necessario per consentirgli di prendere il posto del suo precedessore, Saverio Cotticelli. In pratica, più che una dimissione si tratta di una rinuncia. Entrambi hanno pagato a caro prezzo alcune dichiarazioni che, eufemisticamente, potremmo definire “infelici”. Il primo ha sostenuto qualche mese fa che le mascherine per il viso fossero inutili per evitare il contagio, il secondo, invece, è stato costretto ad un passo indietro dopo aver rivelato di non sapere che la messa a punto di un piano per fronteggiare l’emergenza sanitaria in Calabria era di sua responsabilità. «Bene, giusto così. Ora speriamo che per la sanità della Calabria venga finalmente scelta una personalità calabrese e all’altezza del compito», ha scritto su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando le dimissioni di Zuccatelli. E adesso? Adesso il governo dovrebbe trovare un sostituto: secondo alcune indiscrezioni, sarà Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza. Per non scontentare il Movimento 5 stelle e Italia viva, però, il governo potrebbe decidere di affiancargli Gino Strada, nome proposto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che, dopo avergli offerto l’incarico, non lo ha più contattato. «Se davvero Gino Strada è disponibile a fare il commissario per la sanità in Calabria, il presidente del Consiglio e il ministro della Sanità possono fare una sola cosa per rimediare al pasticcio Cotticelli-Zuccatelli: firmare oggi stesso la nomina di Gino Strada», ha scritto Matteo Renzi, invitando Conte e Speranza ad accompagnare «fisicamente» Strada «a Catanzaro. E dargli tutti i poteri». L’invito-richiesta di Italia viva fa il paio con l’appello rivolto dal Movimento 5 stelle, che non esclude “ritorsioni”, nel caso in cui il governo faccia un passo indietro su Strada: «Stiamo valutando di non votare il decreto Calabria qualora non includa nel pacchetto il nome di Gino Strada», ha annunciato il senatore del M5s, Nicola Morra, intervenendo a “Non è l’Arena”, in onda su La7.