Dal “pasticcio” grottesco della Calabria al «lockdown inevitabile» perché le raccomandazioni non bastano. Interrogativi anche sul vaccino…

SaIn un contesto di epidemia globale, non doveva proprio accadere che il ministero in prima linea nella guerra al virus, quello della Sanità, potesse finire in un una serie pasticci. Ribolle ancora la polemica sull’avvicendamento grottesco, tra due ormai noti Commissari della Sanità calabrese e già per il fresco di nomina Giuseppe Zucatelli, manager sanitario vicino a Leu da cui proviene lo stesso ministro Speranza, si sta già cercando un sostituto. A chi sta pensando il Governo, anzi il M5s? Niente di meno che a Gino Strada, medico, attivista e soprattutto fondatore dell’ong Emergency. L’ideale in una terra di sbarchi. Ma non basta. Sì perché, tra carenze di personale e di mezzi ai quali si sarebbe dovuto fare fronte prima dell’arrivo della seconda ondata, va ricordato l’impatto mediatico dei consulenti del Governo. In primis quello di Walter Ricciardi, consigliere del ministro, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica di Roma, noto per la sua capacità di infondere terrore, il quale già preconizza, a dpcm appena approvato, un «lockdown inevitabile», per lui le raccomandazioni non bastano, è «necessario chiudere le grandi città o comunque le zone in cui l’indice Rt è vicino a 2». Gli fa eco la sottosegretaria alla Salute, Silvia Zampa, che ha già preannunciato misure per il Natale in studio nel Governo: in famiglia «tra parenti di primo grado», solo «fratelli e sorelle». Ma non dovevamo fare sacrifici adesso per festeggiare un Natale più sereno? Hanno sbagliato tutto: provvedimenti,  previsioni, tant’è vero che il libro di Roberto Speranza, pubblicato ottobre e mai arrivato al debutto, era intitolato «Perché guariremo». Hanno sbagliato anche i colori: quelli assegnati nel dpcm entrato in vigore venerdì 6 novembre sono già da cambiare. Sul vaccino annunciato ieri da Pfizer, c’è già confusione. Repubblica ci illustra che già il 29 ottobre alcuni massimi rappresentanti della Pfizer si sono incontrati in videoconferenza con Speranza: nella seconda metà di gennaio l’Italia potrà già vaccinare già 1,7 milioni di persone. Ma, sempre su altri autorevoli quotidiani, esperti avanzano diversi dubbi: per Silvio Garattini ancora non è chiaro su chi sia stato sperimentato il vaccino. Giovani o vecchi, sani o con patologie gravi? Bisogna inoltre avere macchinari adatti allo stoccaggio (-80°). Per il Sole24Ore occorre anche un piano logistico per il trasporto, nonché per la somministrazione. E, detto tra noi, il fatto che l’amministratore delegato di Pfizer si chiami Albert Bourla, per noi italiani contribuisce ad aumentare la confusione.