Le rilevazioni di IHS Markit. Frena l’indice composito della produzione, sceso a 49.2 punti

Ad ottobre, secondo i dati raccolti dall’indagine PMI di IHS Markit, il settore italiano dei servizi è rimasto «impantanato in territorio di contrazione», riportando un crollo dell’attività economia. L’indice PMI è infatti sceso a 46.8 punti dai 48.8 punti di settembre, allontanandosi ancora dai 50 punti che indicano una fase di stazionarietà dell’attività del settore. «La ragione principale di questo stato di flessione continuo – spiega la società londinese – è legata al calo più veloce dei nuovi ordini da giugno scorso. Le aziende intervistate hanno collegato il calo del flusso delle commesse e della produzione alla debole domanda dei clienti, a causa delle nuove restrizioni attuate per contrastare la pandemia da Covid-19». Al calo della domanda è seguita di conseguenza una diminuzione dell’occupazione, con il tasso di licenziamento che risulta aver accelerato nel corso del mese in questione, raggiungendo il tasso maggiore da luglio. La performance negativa dei servizi, unita al rialzo della produzione manifatturiera ha fatto sì che l’indice composito della produzione del settore privato si attestasse a 49.2 punti contro i 50.4 di settembre. «Il terziario – ha spiegato Lewis Cooper, economista di IHS Markit – ha continuato a fungere da freno per l’intero settore privato, con un calo dell’attività dei servizi che ha controbilanciato l’accelerata ripresa della produzione manifatturiera, facendo ricadere il settore privato in zona contrazione. Questa tendenza, visto l’odierno acuirsi delle misure restrittive in Italia, sembra destinata ad estendersi in breve tempo».