Sono diminuite di circa il 17% ma restano ancora molto alte

Complici le misure restrittive adottate dai governi di tutto il mondo durante l’emergenza sanitaria, le emissioni giornaliere di anidride carbonica hanno subìto una contrazione consistente: le emissioni sono diminuite del 17% circa. Il dato è emerso alla seconda giornata degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, formato da 69 organizzazioni di imprese, con la partecipazione virtuale di alcuni rappresentanti delle istituzioni e di diversi studiosi internazionali. Quello registrato è stato calo notevole che, però, non ha abbassato le concentrazioni atmosferiche di CO2. Il motivo? A spiegarlo sono gli esperti, riferendo che, seppure in calo, le emissioni di anidride carbonica rimangono superiori agli assorbimenti del suolo, delle foreste e degli oceani. A migliorare è stata così la qualità dell’aria. Dall’analisi delle immagini satellitari, infatti, è emerso un miglioramento della qualità dell’aria nelle grandi metropoli cinesi, di quelle europee – incluse le città italiane, ovviamente –, statunitensi e canadesi: un bilancio globale sulle 50 capitali mondiali più inquinate dà una riduzione del 12% della concentrazione di Pm2,5 nella media settimanale. In Europa, però, il dato non è altrettanto positivo: le città del vecchio continente sono quelle che hanno registrato una riduzione più ridotta: -5% in media.