Pressing dei sindacati di categoria per l’inserimento nel decreto urgente

Alla vigilia dell’avvio ufficiale dell’iter parlamentare di conversione – la commissione bilancio del Senato si riunisce, infatti, dal 4 novembre -, si moltiplicano le voci discordanti e, soprattutto, gli appelli affinché il decreto Ristori sia rivisto in maniera sensibile. Del resto, quando arriverà la nuova stretta sugli orari di apertura e di chiusura e sull’allargamento della platea delle attività commerciali interessate dal lockdown, inevitabilmente il decreto Ristori dovrà essere profondamente rivisto in tante sue parti. Se poi intere zone del Paese dovessero diventare aree rosse, allora sarebbe lo stesso provvedimento ad andare in discussione: verosimilmente il governo dovrebbe essere infatti costretto a prendere un altro provvedimento urgente, mandando su di un binario morto il decreto entrato in vigore il 29 ottobre scorso. Fra le voci più alte che si sono alzate in queste ore, si segnala quella degli agenti e dei rappresentanti di commercio, con le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, più i sindacati della professione, a chiedere al premier Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli l’inserimento dei loro rappresentanti fra i beneficiari della indennità di mille euro prevista dal decreto. Quella degli agenti e dei rappresentanti di commercio è una vicenda paradossale; già dimenticati dai precedenti provvedimenti, sono stati recuperati soltanto in seguito attraverso emendamenti al testo originario.