Salgono produzione e ordini. Nell’Eurozona l’indice PMI si è attestato 54.8 punti

A ottobre le condizioni operative del settore manifatturiero italiano sono migliorate al tasso più veloce da marzo 2018, riflettendo un aumento in accelerazione sia della produzione che dei nuovi ordini. È quanto spiega IHS Markit illustrando gli ultimi dati PMI sul settore manifatturiero del Paese, il cui indice – che sintetizza gli sviluppo della condizioni generali del settore – è salito a 53.8 punti a ottobre, dai 53.2 di settembre. «La generale ripresa – spiega IHS Markit – è stata causata dall’ennesima crescita della produzione manifatturiera, con le aziende campione che hanno attribuito l’ultimo incremento alle maggiori vendite. Senza ombra di dubbio, ad ottobre i nuovi ordini totali sono aumentati ad un tasso più veloce e decisamente più alto». Un miglioramento legato sia alla domanda nazionale che alle esportazioni, aumentate al tasso maggiore in quasi tre anni. Commentando i dati Lewis Cooper, economista di IHS Markit, ha detto che «tutto sommato, i dati hanno fornito una ulteriore e necessaria, positività a riprova che il peggio della crisi economica nel settore dei beni manifatturieri è ormai alle spalle»., avvertendo però che «con i casi di Covid-19 in aumento e con l’introduzione di nuove restrizioni, la ripresa del settore però potrebbe bloccarsi se le fabbriche non saranno in grado di essere operative o se la domanda da parte dei clienti dovesse crollare considerevolmente come successo in primavera». Buoni risultati sono stati registrati anche in Germana (58.2 punti), in Spagna (52.5 punti) e Francia (51.3 punti). Nell’Eurozona l’indice PMI si è attestato a 54.8 punti, dove però le aziende continuano a ridere il livello del personale.