Dal Pd a Italia viva, passando per il M5s, non si placano le critiche verso la gestione governativa dell’emergenza sanitaria

La gestione dell’emergenza sanitaria da parte del governo non convince in molti. Un aspetto, però, dovrebbe far riflettere: tra chi ha qualche dubbio in merito, ci sono anche esponenti del governo e della maggioranza. Decisamente singolare la lettera inviata a Repubblica dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha chiesto al governo «di reagire e ascoltare» le piazze, che nei giorni scorsi si sono riempite di migliaia di italiani scontenti delle ultime misure restrittive, «ma soprattutto» deve «assumersi le proprie responsabilità». Sempre dalle pagine di Repubblica arriva l’ennesimo attacco al governo da parte del leader di Italia viva, Matteo Renzi, che, in quanto tale, è anche membro della maggioranza: secondo l’ex premier, l’ultimo dpcm, che tra le altre cose prevede la chiusura di bar e ristoranti alle 18, «è tecnicamente sbagliato perché non poggia su dati scientifici, ma sulle ansie di alcuni ministri preoccupati». È «un decreto che fomenta tensioni sociali in un Paese diviso tra garantiti e non», ha aggiunto. Critiche anche dal Pd: «Il presidente Conte valuti se i singoli ministri sono adeguati all’emergenza, apra alla verifica», ha chiesto invece il capogruppo del Partito democratico al Senato, Andrea Marcucci, rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’informativa a Palazzo Madama sull’ultimo dpcm.