Nel Vecchio Continente dilaga la seconda ondata di Covid-19 e sono in arrivo lockdown nazionali o chiusure regionali. Impennata di contagi e vittime in Francia, Spagna e anche in Germania

Con l’autunno si è concretizzato lo scenario peggiore: la seconda ondata del virus in Europa, con numeri – quanto a contagi, ricoveri, terapie intensive e vittime – che non si vedevano da mesi. Diversi Paesi europei si preparano, di conseguenza, a nuove chiusure per tentare di arginare la pandemia. Tra gli Stati in maggiore difficoltà c’è la Francia, con un picco di contagiati e di deceduti: ieri sono stati rispettivamente 33mila e 523. «Avevamo previsto che ci sarebbe stata questa seconda ondata in autunno, ma siamo sorpresi dalla brutalità di quanto sta accadendo negli ultimi giorni», così il presidente del Cts transalpino, Jean François Delfraissy, ha descritto la situazione francese. E stasera il presidente Emmanuel Macron dovrebbe annunciare il lockdown totale del Paese, a partire dalla mezzanotte di giovedì e per la durata di un mese. Il peggioramento della curva epidemica non riguarda, però, solo la Francia. La Spagna di Sanchez, ieri 18mila i nuovi contagiati e 267 le vittime, ha dichiarato lo stato d’emergenza, ufficialmente per due settimane, ma già si prevede che sarà prorogato fino a maggio. Anche la Germania, che pure aveva affrontato meglio di altri la prima ondata, ora è alle prese con un aumento esponenziale dei casi, 15 mila in 24 ore, ed ha superato la soglia psicologica delle 10mila vittime. La cancelliera Merkel è in procinto di decretare una chiusura light – attività non essenziali chiuse, ma scuole aperte – a partire dal prossimo 4 novembre e per la durata di un mese. Non migliora la situazione nel Regno Unito, il Paese europeo – seppure non più membro della Ue – col maggior numero di morti, oltre 45mila. Anche l’Italia registra un brusco aumento di malati e deceduti a causa del virus. Ma se i numeri dei grandi Paesi impressionano, altri Stati europei più piccoli sono stati altrettanto colpiti dal Covid, se non di più. In Repubblica Ceca, Belgio e Olanda, ad esempio, si contano tra le percentuali più alte di contagiati in rapporto alla popolazione. L’Europa, come ha dichiarato ieri l’Oms, è tornata a essere «l’epicentro della pandemia».