Lo ha detto all’AGI il presidente dell’associazione di categoria, Aldo Cusano

Coldiretti: con il nuovo decreto i ristoranti perdono sei clienti su dieci

 

Come spiegato da Aldo Cusano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio, nel corso di un colloquio telefonico con l’AGI, lo stop alle 18 per le consumazioni in bar e ristoranti stabilito dal nuovo Dpcm è il «colpo decisivo a un settore che così morire», nonostante il comparto abbia colto «da subito l’importanza della sicurezza della salute, nostra e dei nostri clienti». «Si continua a scaricare la responsabilità sulle nostre imprese – ha ribadito Cusano – per coprire le proprie responsabilità e questo non è più accettabile». «C’è qualcuno che sta considerando le nostre imprese superflue e le sta lasciando pian piano morire. Il governo annuncia cose e fa promesse che poi non mantiene», ha poi aggiunto il vicepresidente della Federazione italiana pubblici esercizi. Un allarme sul settore della ristorazione l’ha lanciato anche la Coldiretti, secondo cui con i nuovi limiti di orari i ristoranti perdono 6 clienti su dieci che almeno una volta al mese mangiano la sera fuori casa. Tutto ciò con un drammatico impatto «sull’intera filiera agroalimentare dai campi alle tavole». Il drastico crollo dei consumi fuori casa, spiega ancora la Coldiretti, metterebbe a rischio un terzo della spesa alimentare degli italiani con la filiera alimentare che a causa delle mancate vendite arriverebbe a perdere un miliardo di euro di fatturato, solo nel mese interessato dal decreto. «Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera – ha detto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato».