Scoppia la grana lavoro agile, anche se il tema è il rinnovo del contratto collettivo

Si allarga il solco che divide il governo dal sindacato. Se per qualche sigla, in particolare l’Ugl, questo non è un problema, essendo abituata per natura a ragionare sui provvedimenti, prima ancora che sulle persone, per qualche altra, tutto ciò rappresenta un problema di non poco conto. Dopo la ministra Lucia Azzolina, nell’occhio del ciclone è finita la collega pentastellata alla funzione pubblica, Fabiana Dadone. La causa scatenante è da ricercarsi nel recente decreto ministeriale sul lavoro agile, che regolamenta lo smart working alla luce dei recenti provvedimenti legislativi, anche se il vero snodo è rappresentato dal mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto al 31 dicembre 2018. Prendersela con la ministra, però, vuol dire disconoscere che la questione va posta al ministro dell’economia, il democratico Roberto Gualtieri. È soprattutto da lui che dipendono le risorse destinate ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego