Del Recovery Fund intendono utilizzare solo le risorse da non restituire

Si può essere europeisti convinti ma con giudizio: Spagna e Portogallo, Paesi molto simili al nostro, hanno deciso non solo di non utilizzare il Mes – o meglio di utilizzarlo «solo se ce ne sarà bisogno» – ma anche di dire “no” a una parte delle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund. In ordine di tempo il Portogallo, poi la Spagna, e adesso sembrerebbe anche la Francia, sta crescendo il fronte di Paesi Ue, “guarda caso” del Sud, che mostrano interesse all’utilizzo dei contributi a fondo perduto (grants) e disinteresse verso quelli che invece sono prestiti veri e propri (loans) e dovranno essere restituiti, anche se con “favorevoli” condizionalità. La ragione principale è che i loans concorrono all’incremento del debito pubblico, mentre i sussidi no. Principio che vale anche per il Mes, come lo stesso Conte ha fatto notare parlando di «rischio stigma», e motivo per il quale, molto probabilmente, nessuno lo sta utilizzando nonostante i sistemi sanitari in crisi. Il debito pubblico per la maggior parte dei Paesi, e in primis per l’Italia, è in considerevole aumento per le misure adottate per far fronte all’epidemia e ai lockdown. All’Italia converrebbe? Ancora di più della Spagna, se si pensa che quest’ultima ha un debito pubblico pari al 100% del Pil, mentre l’Italia si trova ben oltre la soglia del 130% e sta assistendo ad una preoccupante impennata, con il nuovo record pari a 2578,9 miliardi di euro.