Ma su base annua rimane il segno “meno”. Rispetto ai mesi interessati dal lockdown il fatturato è salito del 35,9%

Ad agosto l’Istat ha registrato una crescita mensile sia del fatturato dell’industria che dei nuovi ordini giunti al settore.  Un incremento, spiega l’Istituto, diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industria, ad eccezione di quello energetico. Guardando nel dettaglio i dati, il fatturato risulta in aumento del 7,3% per il mercato nazionale e del 3% per quello estero. Per quanto riguarda le principali industrie, si osserva una crescita per il fatturato legato ai beni di consumo, con un +9,8% (+29,8% per quelli durevoli e un ++5,9% per i non durevoli), un +0,9% per il fatturato dei beni strumentali e un +7,7% per i beni intermedi. Anche su base trimestrale l’indice risulta in recupero, con aumento del 35,9% del fatturato totale (+40% per quello interno e è28,6% per quello estero). Rispetto al periodo marzo-maggio – ovvero i mesi di pieno lockdown – il fatturato relativo ai beni di consumo è cresciuto de 29,2% (+129,1% per i beni durevoli e +18,3% per i non durevoli), quello relativo ai beni strumentali del 51,4% e quello dei beni intermedi del 30,8%. In questo caso bene anche l’energia, con un +35,7%. Altrettanto non si può dire per il confronto con lo scorso anno. Tra agosto 2019 e lo stesso mese del 2020 il fatturato è ancora in calo del 3,8%: +0,8% per i beni di consumo, -4,3% per gli strumentali, -0,3% per gli intermedi e -29,3% per l’energia. Passando agli ordinativi, l’Istat ha registrato un aumento mensile del 15,1% (+14,7% per quelli interni e +15,6% per quelli esteri) e un +47,3% per il confronto trimestrale (+55,9% per ordini nazionali e +36,2% per quelli esteri)., mentre su base annua (dato grezzo) l’indice è salito del 6,1%.