Distanziamento e smart working rendono complessa l’intera operazione

In attesa di conoscere i dettagli della prossima manovra di bilancio, rispetto alla quale si continua a parlare di assegno unico per i figli, un provvedimento la cui efficacia dipende in larghissima parte dalle risorse che si vorranno dedicare, l’odissea dei mancati pagamenti della cassa integrazione e dei bonus vari, previsti dal Cura Italia in poi, si arricchisce di nuovi capitoli. Con l’approvazione del decreto Agosto, siamo arrivati ad un volume di fuoco mai visto prima nel nostro Paese: si parla, infatti, di cento miliardi di euro, molti dei quali, però, sono rimasti purtroppo sulla carta per la mancata presentazione delle circolari attuative, circa duecento, mentre in altri casi, come, ad esempio, quello relativo al bonus mobilità inspiegabilmente posticipati di quasi nove mesi. Come se non bastasse, da qualche giorno, per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, Inps in particolare, è necessario essere in possesso del cosiddetto Spid, vale a dire l’identità digitale. Dalla sera alla mattina, per centinaia di migliaia di cittadini non è stato più possibile verificare il proprio estratto conto previdenziale o accedere alle varie forme di sostegno al reddito. Per poter ottenere lo Spid, occorre seguire una procedura che le nuove regole sul distanziamento e lo smart working rischiano di rendere farraginosa, soprattutto se il cittadino non è in possesso della carta di identità elettronica.