Il governo pensa ai dirigenti di Palazzo Chigi, ma dimentica milioni di dipendenti

Riprendendo un felice slogan di una campagna promozionale di qualche anno fa, la Ugl ha commentato con un “all’Aran piace vincere facile” l’anticipazione della possibile e imminente firma sul nuovo contratto dei dirigenti di Palazzo Chigi, una nicchia di meno di 300 dipendenti pubblici, vale a dire meno dello 0,001% del totale. Il tutto, mentre i restanti tre milioni e più di personale alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni è in attesa del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro. È appena il caso di ricordare che l’ultimo rinnovo, quello arrivato nella immediata vigilia delle elezioni politiche del 2018, era relativo al triennio 2016-2018 con una doppia beffa: in primo luogo, il mancato adeguamento rispetto a quanto si era perso a partire dal 2009, oltre dieci punti percentuali; in secondo luogo, la firma su un contratto praticamente scaduto, una polpetta avvelenata lasciata dal governo Gentiloni a chi sarebbe arrivato dopo.