Lo rivela un’indagine condotta dall’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica

Alcuni ministri del governo italiano hanno assicurato nei giorni scorsi che le prime dosi di vaccino contro il coronavirus saranno disponibili entro la fine dell’anno. Quanti, però, sono gli italiani disposti a vaccinarsi senza esitare? Non moltissimi, in realtà. A rivelarlo è un sondaggio realizzato dall’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, il centro di ricerca che si occupa di psicologia dei consumi nella salute e nell’alimentazione, coinvolgendo un campione di 1.000 italiani, rappresentativo della popolazione italiana. Dal sondaggio emerge che oltre il 48% degli intervistati si è mostrato esitante di fronte alla prospettiva futura di assumere un vaccino contro l’epidemia in corso. A preoccupare sarebbe, in particolare, la sicurezza del vaccino: circa un italiano su due teme che il vaccino potrebbe non essere testato in maniera adeguata. Il dato è in crescita rispetto a maggio, quando la percentuale degli italiani indecisi o contrari si era attestata al 40,5%. Non ci sono grosse differenze a livello territoriale – la quota degli indecisi oscilla dal 48% del Nord-Ovest al 50% del Centro, del Sud e delle Isole –, mentre emerge una crescente diffidenza verso il vaccino tra gli under 35. Tra i più giovani, infatti, gli esitanti sono il 49%. A maggio erano il 34%. Le altre due fasce sono rimaste più stabili, anche se si è rilevato un aumento nel numero degli esitanti over 55, da 35 a 44%.