A distanza di quattordici anni, arriva finalmente il rinnovo del Ccnl di categoria

Dopo un lungo patire, quasi improvvisamente è arrivata la firma sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità privata. Una firma attesa da quattordici anni, quasi tre lustri, duranti i quali è successo di tutto, fuori e dentro gli ospedali e i luoghi di cura. Non è un caso, quindi, che il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, e il segretario nazionale di categoria, Gianluca Giuliano, sono arrivati a parlare di «giornata storica che arriva dopo anni di lunghe trattative e tante battaglie combattute dal sindacato al fianco degli operatori sanitari». Il contratto collettivo, oltre che da Ugl, è stato sottoscritto davanti al ministro del lavoro, Roberto Speranza, dai numero uno di categoria di Cgil, Cisl e Uil. In sintesi, i punti salienti del contratto, che arriva, peraltro, in un momento topico della lotta alla pandemia da Covid-19, sono rappresentati da un aumento medio in busta paga di 154 euro, con decorrenza da luglio 2020; da un contributo una tantum di mille euro a parziale ristoro dei mancati precedenti rinnovi; dal riconoscimento di un periodo di ferie consecutive nei mesi estivi di quindici giorni; da un incremento dei permessi retribuiti per visite mediche ed esami diagnostici. Il nuovo contratto collettivo, per parte datoriale, è stato firmato da Aiop e Aris, le principali organizzazioni che operano sul campo ed interessa circa 100mila addetti in tutta Italia.