Il leader leghista ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera

«C’è la necessità di una rivoluzione liberale». «Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti». A indicare al centrodestra una possibile linea da seguire in futuro è il leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista al Corriere della Sera. «Ho in testa un modello preciso: quello delle Marche». Un modello che si è rivelato vincente: nelle Marche, ha osservato Salvini, «il centrodestra ha vinto dopo 50 anni e la Lega è diventata primo partito in Consiglio regionale». Perché non replicare? Le occasioni per farlo non mancano: in primavera si voterà nelle principali città italiane, da Milano a Roma, da Napoli a Torino. «Nella partita delle grandi città vogliamo vincere ovunque», ha ribadito Salvini, aggiungendo che il centrodestra deve «ascoltare e coinvolgere». Secondo il leader della Lega, «c’è la necessità di una rivoluzione liberale. Abbiamo bisogno di liberare energie, di sfruttare le potenzialità degli italiani. E non pretendo di essere da solo in questo impegno. Sto lavorando anche con FI». Inevitabile, poi, un commento sulla modifica dei decreti Sicurezza – «È stato un errore, un passo indietro pericoloso perché si torna a dare speranze all′80% dei richiedenti asilo che non scappano da alcuna guerra» – e sulle presunte tensioni all’interno della Lega, con Giancarlo Giorgetti come possibile antagonista: «Sono montature giornalistiche. Lo stimo molto e, come con Zaia, mi ci confronto spesso».