Sono stati premiati per aver scoperto il virus dell’epatite C, responsabile di una malattia fino a poco tempo fa incurabile

Il Premio Nobel per la Medicina 2020 è stato assegnato a Harvey J. Alter, 85 anni, Michael Houghton, 65 anni, e Charles M. Rice. I tre sono stati premiati per aver scoperto il virus dell’epatite C, responsabile di una malattia fino a poco tempo fa incurabile. La loro scoperta «ha rivelato la causa di molti casi di epatite la cui origine non era ancora stata scoperta, aprendo la via alla possibilità di fare diagnosi attraverso l’analisi del sangue e mettere a punto farmaci che hanno salvato milioni di vite», ha spiegato l’Accademia della Svezia che ogni anno assegna i Nobel. Il genoma dell’epatite C è stato scoperto all’inizio degli Anni Ottanta. Si tratta di una malattia molto pericolosa: pur disponendo di terapie in grado di eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 98% dei casi, senza effetti collaterali, in molti casi l’epatite C non viene diagnosticata perché non presenta sintomi fino alle sue ultime fasi, quando è ormai troppo tardi per salvare il paziente. Secondo l’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, dove nel 2018 sono stati individuati 37.527 casi di epatite C, l’Italia è prima nell’UE per mortalità, con 33 morti ogni milione di abitanti. Qualche info in più sui vincitori del Premio: Alter è nato nel 1935 a New York e lavora per i National Institutes of Health; Houfhton è nato nel Regno Unito negli anni Cinquanta e, dopo la sua esperienza in Chiron in California, attualmente è impiegato all’Università dell’Alberta. Rice, nato nel 1952 a Sacramento, dal 2001 al 2018 è stato Direttore scientifico del Centro per lo studio dell’epatite C presso la Rockefeller University, a New York, con la quale collabora tuttora.