Gli studiosi della materia contrattuale apprezzano il contenuto del testo

Il contratto collettivo di lavoro per i ciclofattorini continua a suscitare un grandissimo interesse, soprattutto fra i giuslavoristi che, ad ogni giorno che passa, ne difendono genesi e contenuti, non mancando di osservare, peraltro, la stranezza dell’intervento di un ufficio del ministero del lavoro che si è pronunciato in maniera irrituale a poche ore dalla firma del 15 settembre. Come raccontato, Ugl e Assodelivery, l’associazione di categoria che rappresenta il 90% dei gestori del servizio di consegna a domicilio dei pasti, hanno sottoscritto un contratto innovativo perché, per la prima volta in Europa, garantisce diritti reali, anche sotto il profilo economico, ai rider, inquadrati come lavoratori autonomi. Anche senza citare le altre voci, comprese quelle importantissime sul versante dei dispositivi di protezione individuale e sulla sicurezza del mezzo, è sufficiente evidenziare come il minimo orario sia superiore a quanto previsto da un accordo pilota, ripreso dal Ccnl della logistica, sottoscritto nei mesi scorsi in Toscana, e sia in linea con lo stesso disegno di legge Catalfo per l’introduzione del salario minimo orario legale. Così, mentre alcune dichiarazioni hanno finito per alimentare una spirale di violenza che ha già colpito diversi sedi dell’Ugl, si segnalano le tante manifestazioni di interesse da Pietro Ichino a Maurizio Sacconi, passando per Adapt e diversi altri commentatori.