Quota 100, reddito di cittadinanza e decreti sicurezza: addio cambiamento, il governo fa inversione a U. Con i nuovi equilibri di maggioranza, adesso decide il Pd e nel governo l’intenzione è quella di modificare tutti i principali provvedimenti presi dal primo esecutivo Conte

Quota 100 non verrà rinnovata, saranno riviste le norme che disciplinano il reddito di cittadinanza e i decreti sicurezza saranno modificati, per approdare, nelle intenzioni delle sinistre, allo “Ius Culturae”. Insomma, una totale inversione di rotta rispetto al disegno politico, sociale ed economico impostato dall’esecutivo precedente, il cosiddetto “governo del cambiamento”. Capita, quando c’è un’alternanza politica. Ma nel caso in questione, resta curioso il fatto che il Premier alla guida di entrambi gli esecutivi è rimasto lo stesso: l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, ora in veste di Conte bis, acerrimo oppositore rispetto alle misure prese da se stesso poco più di un anno fa. Così come, del resto, è rimasto – almeno formalmente – lo stesso anche il partito di maggioranza all’interno dell’esecutivo, ovvero il M5s. “Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo”. Con queste parole sembrerebbe archiviato, quindi, uno dei provvedimenti simbolo dei gialloverdi, voluto soprattutto dalla Lega, che permetteva di superare la Fornero, mandando in pensione i lavoratori con 62 anni d’età e 38 di contributi, per garantire un maggiore turn-over generazionale. La misura scadrà il 31 dicembre 2021 e, salvo novità, non dovrebbe essere prorogata. Stretta anche sul reddito di cittadinanza, vera e propria bandiera per i Cinquestelle “prima maniera”. Il sussidio – che pure non è mai decollato, specie nella parte relativa alle politiche attive a causa delle difficoltà nella riorganizzazione dei centri per l’impiego, e che spesso è stato concesso a persone non aventi diritto, generando non pochi scandali – sarà riformulato: l’idea è quella di creare un’apposita app per connettere percettori di RdC e imprese che offrono lavoro, escludendo dalla misura assistenziale chi rifiuta le proposte. Sul lato dei decreti sicurezza, il progetto è quello di eliminare le maxi multe alle Ong, ridurre i tempi per richiedere la protezione umanitaria, prevedere la possibilità di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro e modificare le regole per l’ottenimento della cittadinanza, accorciandone l’iter.